Monday, October 10, 2011

HUSSARS


Sono sempre stato affascinato dalla cavalleria in generale, e dal corpo degli Ussari in particolare.

Tra i reparti di cavalleria del passato, certamente gli Ussari sono quello più enigmatico, iconico e rappresentativo di un epoca.

Le loro radici si perdono nella polvere della storia. Probabilmente erano truppe più o meno regolari che venivano assoldate per incursioni in territorio nemico per seminare il panico nelle retrovie dell’allora impero Ottomano. I primi ussari venivano reclutati tra i più esperti cavalleggeri delle pianure dell’attuale Cechia e Ungheria.

Montavano cavalli leggeri, compivano azioni fulminee e poi svanivano nel nulla.

Nel secolo XVI e XVII la loro popolarità crebbe e portò i vari imperi centrali d’Europa a dotarsi di reparti di Ussari, più o meno ufficialmente inquadrati nei ranghi degli eserciti del tempo.

La disciplina non è mai stato un tratto saliente di queste truppe.
Indipendenti, irruenti e guasconi si conquistarono la scena e il valore sul campo.

Probabilmente il loro apice lo raggiunsero nei ranghi dell’esercito Francese, ai tempi di Napoleone I.
L’abbigliamento, oltre all’equipaggiamento, li hanno distinti da altri reparti di cavalleria dell’epoca.

Il tipico copricapo, denominato shakò
Il giubbetto vestito a metà sulla spalla, chiamato Dolman.
La sciabola, e spesso una o due pistole; o una carabina corta.

Esteticamente bellissimi, quanto terribili, rappresentarono per secoli una temibile arma.


Da vedere, per chi non lo conoscesse, il film “The Duelist” di un esordiente Ridley Scott; tratto da un racconto di Joseph Conrad.


Ma perché sono così affascinato dagli Ussari ?
E perché parlarne in un blog dedicato principalmente alle moto ?

La risposta è, almeno per me, semplice.
Perché il gusto estetico me lo impone
Perché il coraggio non ha confini e non ha divise.
Perché, anche se gli Ussari cavalcano solo passato, forse il loro animo, il loro modo di vivere fuori da regole e condizioni è per certi versi comunque attuale e forse pervade la vita di molti Riders anche del giorno d’oggi, più di quanto non si possa immaginare.



I've always been fascinated by the cavalry in general and in particular from the body of the Hussars.
Among the cavalry of the past, the hussars were certainly the most enigmatic, iconic and representative of an era.
Their roots are lost in the dust of history. They were probably more or less regular troops which were hired for incursions into enemy territory to sow panic in the back of the then Ottoman Empire. The first hussars were recruited from the most expert horsemen of the plains of the Czech Republic and Hungary.

Mounted light horse, and then perform furious actions and immediately vanished into thin air.
In the XVI and XVII century, their popularity grew, and brought the various empires of central Europe to adopt units of Hussars, more or less officially classified in the ranks of the armies of the time.

The discipline was never a prominent feature of these troops.
Independent, and impetuous Gascones they conquered the scene and the honour of the fields.
Probably reached their zenith in the ranks of the French army at the time of Napoleon I.
The clothing, in addition to the equipment, they are distinguished from other cavalry era.

The typical headgear, called shako
The jacket dress in half on the shoulder, called Dolman.
The saber, and often one or two guns, or a short carbine.
Aesthetically beautiful, how terrible, represented for centuries a formidable weapon.

To see, for those who do not know, the movie "The Duelist" a newcomer Ridley Scott from a story by Joseph Conrad.

But why am I so fascinated by the Hussars?
And why talk about it in a blog dedicated mainly to the bikes and motorcycles?

The answer is, at least for me, simple.
Because the taste requires it to me
Because the courage has no boundaries and no uniforms.
Because, even if only the hussars ride in the past, perhaps their spirits, their way of living outside the rules and conditions is in some ways and perhaps pervades the lives of many of the riders even today, more than you can imagine.
















Sunday, October 9, 2011

SUMMER RESUME, EPISODE 3

This time I was crawling up the noce and wild VALVERZASCA,
always in Switezerland.
I arrived till to the top of the Valley, where a nice small lake was lying there,
 in the quiet